Alla 7a edizione del Firenze Film Corti Festival trionfa come miglior opera in assoluto ANNA di Dekel Berenson, cortometraggio ambientato nell’Ucraina orientale devastata dalla guerra, che racconta la storia di una madre single anziana, disperatamente desiderosa di un cambiamento radicale della propria vita.
Il Festival proseguirà anche nella giornata di sabato 31 ottobre con un contributo extra di Giacomo Campiotti disponibile sul sito del Festival. Il regista sarà protagonista di un webtalk intitolato “Il valore delle storie”, un dialogo a distanza con Francesco Grifoni e Teresa Paoli, rispettivamente Presidente e Direttrice artistica del Firenze FilmCorti Festival. Un’occasione per parlare di cinema, televisione, racconto audiovisivo, partendo dal suo percorso artistico, e in particolare dalla visione di frammenti dei suoi primissimi lavori, tra cui il suo primo cortometraggio “Tre donne” del 1983. Una necessità, soprattutto in questo periodo, quella di mettere in luce quanto l’impianto filmico e la cultura siano necessari a comunicare messaggi e presenza adeguandosi alla realtà, con nuovi metodi di sperimentazione e comunicazione.
Gli altri premi assegnati
Moltissimi i premi assegnati dalla giuria finale presieduta da Emanuela Mascherini e composta da Federico Berti (giornalista, scrittore di cinema), Simona De Simone/Nuanda Sheridan (regista), Stefano Mutolo (co-fondatore CNA Cinema e distributore) e Marta Savina (regista e sceneggiatrice). Tra questi, oltre al sopracitato film di Dekel Berenson, figurano:
Miglior film di finzione
IT’S ME di Andrea Casaseca
Per la capacità di raccontare in maniera matura il tema del bullismo, con un sapiente utilizzo di un valido cast di attori, mettendo in scena la linea sottile che separa l’innocenza dalla crudeltà.
Miglior regia
ATLAS di Maciej Kawalski
Per la regia ambiziosa e ben consapevole che dirige attori e sceglie inquadrature in maniera chirurgica a creare un’opera di matura consapevolezza del cinema breve.
Miglior opera prima
LOSING SIGHT di Jorgo Kokkinidis
Per la chiara e netta grammatica visiva fondata su un’attenta composizione delle inquadrature, l’uso dei colori e della luce, in un linguaggio documentaristico.
Miglior sceneggiatura
EXAM di Sonia K. Hadad
Per la capacità di rendere interessante e avvincente una narrativa apparentemente semplice, senza mai banalizzare le sfumature emotive della protagonista.
Miglior attore
Riccardo De Filippis nel corto IL PRIMO GIORNO DI MATILDE di Rosario Capozzolo
Per il talento e la capacità di esprimere tutte le inquietudini nascoste nell’animo del personaggio protagonista, nel suo giorno più difficile.
Miglior attrice
Lucrezia Guidone nel corto SOFFIO di Nicola Ragone
Per la grande abilità di dare voce ad un personaggio senza l’uso della parola. Gli ultimi cento passi di una donna che va incontro all’ultimo soffio di vita
Miglior documentario
IL RITRATTO DI MIA MADRE di Tavo Ruiz
Per il coraggio di andare fino in fondo su un tema doloroso, quasi respingente, ma essenziale da portare all’attenzione del pubblico. Per la qualità artistica e tecnica e per la rara capacità di descrivere l’intero arco narrativo dei personaggi, mostrando non solo il dramma sanitario ed esistenziale al centro del racconto, ma anche la soluzione allo stesso.
Miglior film di animazione
LA GIOSTRA DI NINA di Valerio Berruti
Per la delicatezza, l’originalità dello sguardo e la maestria nell’uso dell’animazione, con un magico equilibrio costruito evitando eccessi di minimalismo, facili trucchi retorici e soluzioni narrative espositive.
Miglior Film Sperimentale
PANDEMIA di Yiannis Biliris
Per aver affrontato un tema di grande attualità da una particolare prospettiva. Per aver trasformato la quotidianità in un’opera dal forte impatto visivo, suggellandola con una colonna sonora perfettamente in grado di esaltarne il significato.
Le sceneggiature premiate
Primo premio a FORGIVE ISMAIL di Mirza Ekinovic
Ambientato in un campo di rifugiati, per l’urgenza del tema trattato e l’eleganza nello sviluppo del racconto e dei suoi personaggi che non scadono mai nel banale o nello stereotipato.
Secondo premio a PORTRAIT OF A MEXICANA POET IN IOWA CITY di James Fitzmaurice
Per la capacità di restituire con sagacia, complessità e senso dell’intrattenimento la tempesta perfetta dell’incontro di menti eccellenti come Kurt Vonnegut e Raymond Carver in un momento di svolta della letteratura occidentale e del modo di raccontare enormi cambiamenti storici e sociali.
Terzo premio a LO SFRATTO di Tiziana Cristiano
Per la pulizia e la delicatezza con cui viene trattato il tema degli ultimi in maniera comica e surreale.
Menzione a NO FLY BIRD di Ivan Drago
Per l’originalità dell’idea e la delicatezza nel presentare una narrativa che si presta perfettamente ad un’animazione, con un occhio di riguardo per i più piccoli.
Menzione a EMMA SULLA RIVA DEL FIUME di Gianluca Papadia
Per aver saputo mettere al centro del racconto, l’affascinante mondo della pittura, con una abile alternanza spazio temporale. Un piccolo grande “mosaico” che coinvolge fino all’ultima sequenza.
Menzione a PAPPAGALLO BLUES di Milena Cappabianca
Per la delicatezza con cui racconta le nuances delle relazioni e dei sentimenti, utilizzando la musica come un contrappunto intessuto nella struttura stessa della storia.
Premio speciale ELENA BERTOLDI va a SOTTO IL CIELO DI SPAGNA di Lidia Popolano
Per la maniacale ricostruzione storica di una pagina poco affrontata della nostra storia come la partecipazione italiana alla Guerra Civile Spagnola, inscritta nei canoni classici e solidi del racconto storico popolare tipico del cinema e della fiction italiana.
Le Menzioni speciali dell’Associazione Rive Gauche – Festival
Menzione Sceneggiatura:
THE SHELL di Hakal Unal.
The shell è un viaggio a ritroso da parte di una pittrice di mezza età non sposata ed essenzialmente dedita alla madre. Viene per tutti il momento di fare i conti con se stesso, col proprio passato e con i conflitti interiori sopiti, ma non repressi. Il modo col quale viene descritta la storia di Shell è impeccabile ed un ritratto nel quale tutti possono ritrovarsi.
Menzioni Film:
IL VESTITO di Massimo Ravallese
Apparentemente si potrebbe dire “storie di ordinaria immigrazione”. Ma in realtà Rive Gauche – Festival ha ravvisato, nel lavoro di Massimo Ravallese, una profondità di accenti e di toni e una dialettica serrata tra personaggi, chelo rendono sicuramente meritevole di una menzione speciale.
TO HER di Jacopo Ardolino
una menzione speciale per il modo del tutto particolare e convincente col quale il film tratta il mito di Orfeo ed Euridice.
Infatti l’Autore, con coraggio e originalità sperimentale, conferisce al film una svolta determinata dall’incontro do Orfeo con il pittore e traccia un esito del film brillantemente conseguenziale.
IL QUADRO ALLE TUE SPALLE di Frida Bruno
L’Associazione ha trovato veramente interessante l’impianto psicologico che è alla base di questo film. L’autore, Frida Bruno, è riuscita a dare alla storia una scrittura cinematografica ad un tempo lineare e complessa: una storia, che si innesta nel tragico background del protagonista, che lascia interessanti interrogativi nella testa dello spettatore, assolvendo così ad uni dei compiti che, in genere, il cinema dovrebbe sempre tenere presente.